EFFETTO LOTO
Le proprietà caratteristiche delle foglie di questa pianta, idrorepellenza e capacità di autopulirsi, ispirano la progettazione e la produzione di materiali utili in diverse applicazioni tecnologiche.
Le foglie del loto sono note per la loro super — idrofobia e per la loro capacità di autopulirsi. In virtù di queste peculiarità, la pianta del loto è, da alcune popolazioni, considerata sacra: affonda le radici in acque stagnanti e fangose, ma le sue foglie restano sempre pulite e lucenti.
Queste caratteristiche sono dovute a una particolare topologia, o struttura geometrica, della superficie della foglia.
La struttura della foglia di loto è fonte di ispirazione per ricercatori che mirano a progettare e sviluppare superfici artificiali con le stesse proprietà da sfruttare poi in applicazioni in diversi ambiti, dal settore dei trasporti a quello biomedico. Sono state realizzate foglie artificiali in polistirene e a base di grafene con caratteristiche ispirate a quella del loto.
Ma dove potrebbero trovare applicazione materiali super idrofobici e autopulenti? Là dove si deve impedire la formazione di ghiaccio ad esempio: sulle ali degli aerei o nella moltitudine dei sistemi meccanici.
Il settore di ricerca e di realizzazione di nuovi materiali trova ispirazione nei materiali osservati in natura e prodotti da insetti o animali.
Ad esempio, solo di recente, si è capita la relazione profonda che si stabilisce tra la seta prodotta dai ragni e la struttura della ragnatela: un ragno tesserà ragnatele diverse nella loro struttura e negli ancoraggi a seconda che il carico da sopportare sia puntuale (impatto di altro insetto) o diffuso (il vento).
Madre natura insegna