POCHI FIGLI ALLUNGANO LA VITA
Le specie animali meno prolifiche e che iniziano a riprodursi più tardi nel corso della vita sono più longeve.
Angela Pauliny dell’Università di Goteborg ha recentemente pubblicato i risultati di uno studio condotto su Branta leucopsis, un’oca longeva con periodo riproduttivo non precoce.
Le analisi genetiche oggi confermano in modo quantitativo un dato, peraltro, già emerso in maniera osservativa, e cioè che gli animali che fanno pochi figli, come l’uomo e molti mammiferi, a differenza di altre specie più prolifiche, hanno vite più lunghe.
Pochi figli allungano la vita
Lo studio sostiene l’ipotesi per la quale il fattore di questa longevità sia da ricercare nella lunghezza dei telomeri, ovvero le capsule protettive alle estremità dei cromosomi, la cui dimensione è inversamente correlata all’invecchiamento.
Nella specie Branta leucopsis, i telomeri si mantengono in buono stato lungo l’arco della vita, come d’altra parte ci si aspettava. Tuttavia, è interessante rilevare che in queste oche lo stato dei telomeri, dunque l’invecchiamento, cambia con il genere: nelle femmine tendono ad accorciarsi di più e questi individui invecchiano prima.
Si tratta dell’esatto contrario di quello che è stato osservato nell’essere umano, dove l’invecchiamento è più rapido nel maschio.
