Seguici su
Il nostro calendario
luglio: 2013
L M M G V S D
« giu   ago »
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
293031  

IL GRANDE FREDDO

Ormai è certo: la perdita di ghiaccio marino artico favorisce l’arrivo di un clima invernale estremo negli Stati Uniti e in Europa.

Il riscaldamento globale è responsabile dello scioglimento del ghiaccio marino artico, fenomeno che ha registrato nell’ultimo decennio una pericolosa e preoccupante accelerazione.

Da trent’anni circa viene monitorata l’estensione del ghiaccio artico attraverso i satelliti; dal 1979 al 2000 le perdite di estensione del ghiaccio marino non sono state particolarmente evidenti; dal 2000 fino al 2006 il ritmo del declino è aumentato, ma dal 2007 un significativo cambiamento nell’andamento del fenomeno si è drammaticamente imposto all’attenzione di tutto il mondo: l’estensione minima del ghiaccio marino in estate è calata del 26% rispetto all’anno precedente, passando da circa 5,8 milioni di KMq nel settembre del 2006 a circa 4,3 mln di KMq nel settembre del 2007.

Il grande freddo

Il grande freddo

Questa riduzione, senza precedenti, ha alterato lo scambio di calore tra l’oceano e l’atmosfera e provocato l’indebolimento della corrente atmosferica a getto, la quale compie oscillazioni più ampie, che possono bloccarsi in uno stesso punto, stringendo nella morsa del gelo intere regioni.

Nell’inverno 2011—2012, in Alaska le temperature medie sono state di 10 gradi inferiori alla media, nell’Europa centro — orientale le temperature sono scese fino a –30° Celsius e i cumuli di neve sono arrivati all’altezza dei tetti delle case e quando il grande freddo se n’è andato, più di 550 persone avevano perso la vita.

Ogni giorno che passa, nuovi elementi di prova rafforzano l’ipotesi che riscaldamento globale e perdita di ghiaccio marino artico alterano l’andamento di correnti aeree e marine, le quali modificano il clima e portano inverni più rigidi.

Comments are closed.