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CELLULE STAMINALI DAL CORDONE OMBELICALE

Da oltre vent’anni il cordone ombelicale è una fonte importante di cellule staminali per la cura di molte malattie, non solo del sangue, e non è più considerato uno scarto.

Il primo trapianto di cellule staminali ottenute da sangue del cordone ombelicale è stato eseguito con successo nel 1988 da Eliane Glukman a Parigi su un paziente di soli cinque anni.

I progressi della biologia nel campo delle staminali hanno suggerito la costituzione di banche del cordone, dove caratterizzare le cellule staminali e metterle a disposizione dei pazienti.

Oggi in Italia viene donato il 5% dei cordoni, di cui solo un terzo è utilizzabile.

In totale nelle 18 banche pubbliche italiane, distribuite in quasi tutto il territorio nazionale, sono disponibili poco più di 20000 cordoni. Secondo dati aggiornati alla fine del 2009, la banca con il più alto numero di donazione era quella di Bologna con 3565 cordoni donati, mentre fanalino di coda era la banca di Verona con 31 donazioni.

In Italia, la raccolta dei cordoni ombelicali può avvenire solo a scopo solidaristico, cioè si tratta di donazione allogenica a banche pubbliche.

La donazione allogenica consiste nel donare il sangue cordonale per chiunque ne abbia bisogno e risulti compatibile nel registro internazionale.

Le cellule staminali rappresentano un tesoro sia in termini scientifici che in termini terapeutici, come ogni tesoro hanno attirato anche interessi privati, che ne hanno fatto mercato con finalità di lucro senza fondamento terapeutico alcuno.  

 

2 Responses to “CELLULE STAMINALI DAL CORDONE OMBELICALE”

  1. quale la forma di conservazione migliore quella autologa o eterologa?

  2. admin scrive:

    La donazione del sangue del cordone ombelicale si distingue in base al ricevente in:
    Allogenica (consiste nel donare il sangue cordonale per chiunque ne abbia bisogno e risulti compatibile nel registro internazionale; qualunque paziente necessiti di un trapianto di cellule staminali emopoietiche può trovare un potenziale donatore compatibile ovunque a livello internazionale)
    Dedicata ( consiste nel donare il sangue cordonale per un consanguineo del neonato; in Italia questa donazione è autorizzata solo nel caso in cui nella famiglia ci sia un rischio elevato di avere figli con una malattia ereditaria che si può curare con un trapianto di cellule staminali del sangue del cordone ombelicale)
    Autologa (consiste nel conservare il sangue prelevato dal cordone per uso riservato esclusivamente al neonato).
    In Italia la donazione del sangue del cordone ombelicale è un atto solidaristico regolato dalla legge ( d.Leg. 191/2007 e l. 219/2005).
    La conservazione a uso autologo è possibile fuori dai confini nazionali, a seguito di un’autorizzazione rilasciata dal Ministero della Salute. I costi inerenti la conservazione autologa sono a carico dell’utente. Gli ospedali sede del parto non forniscono supporto amministrativo per le pratiche burocratiche relative a questa scelta.
    È opportuno, inoltre, ribadire che le più autorevoli società scientifiche, gli organismi sanitari dell’UE, il Consiglio d’Europa e le singole autorità sanitarie sostengono l’inutilità terapeutica della conservazione autologa perché priva di fondamento scientifico.
    La conservazione autologa è stata sviluppata da imprenditori mercantili grazie a un uso distorto dei risultati positivi dei tantissimi casi di trapianto allogenico (trapianti effettuati quotidianamente senza clamore mediatico) e dei pochi relativi al trapianto tra consanguinei (supportati dai grandi mezzi di comunicazione).
    Si è diffusa l’idea che la conservazione autologa possa assicurare una specie di “tesoretto” biologico a favore del nascituro, alimentando false aspettative e, naturalmente, un lucrativo mercato.
    Per il futuro, l’unico atto che permetterà di stabilire se un cordone è una fonte di staminali suscettibili di raccolta, tipizzazione ed espansione sarà la donazione solidaristica, non la conservazione autologa.
    Ogni 40 sacche conservate per uso personale, si stima che un bambino malato non trovi un donatore!!
    L’unico strumento scientifico utile a fini terapeutici sarà il mantenimento di banche di sangue del cordone ombelicale a disposizione di chi avrà bisogno di cellule staminali, senza distinzione di censo o di etnia.