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Riflettore da 430 mm

La cupola da 5,5 metri di diametro, cioè la struttura all’interno della quale è collocata la strumentazione principale dell’osservatorio “Lazzaro Spallanzani”, si sviluppa su due piani.

Il telescopio riflettore da 430 mm

il telescopio riflettore da 430 mm della cupola grande

Al piano superiore, cioè nella cupola vera e propria, è montato un telescopio riflettore che attualmente è dotato di uno specchio da 430 millimetri di diametro. Lo strumento è predisposto per essere impiegato in due configurazioni ottiche ben distinte: Newton a F4,6 e Cassegrain a F18,6 di apertura. La struttura meccanica dello strumento, asse polare compreso, è stata progettata e costruita in modo da poter alloggiare uno specchio di dimensioni maggiori rispetto a quello tuttora montato (più precisamente un’ottica da 600 mm di diametro), oltre che per sostenere strumenti accessori particolarmente pesanti senza che venga compromessa seriamente ed irrimediabilmente la sua stabilità funzionale (uno spettroscopio ad esempio).
L’azionamento della copertura, i movimenti del telescopio, i sistemi di focheggiatura e diversi altri controlli sono automatici, vale a dire gestiti da un computer dedicato operante su sistema operativo Windows. La gestione operativa dello strumento, oltre ad essere fatta agendo direttamente sulla sua consolle, può essere condotta e controllata a distanza attraverso un più moderno sistema di comando remoto, cioè impiegando la rete interna locale LAN e/o addirittura via ADSL.

La sala di controllo della cupola grande

La sala di controllo della cupola grande con in dettaglio il sismografo.

Al piano terra è approntata la sala di comando del telescopio, nella quale si trova tutto ciò che necessita per svolgere attività di controllo, acquisizione, elaborazione, studio e ricerca in campo astronomico. Nel medesimo locale è piazzato anche un piccolo sismografo a pendolo orizzontale, che è sistemato su un apposito basamento in cemento ed è orientato lungo l’asse Nord-Est, Sud-Ovest). Il suo compito è quello di monitorare e registrare costantemente su computer eventuali assestamenti e/o movimenti sismici del suolo, le cui entità siano tali da pregiudicare la precisione dello stazionamento dell’asse polare dello strumento principale.