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L’azione della luce nei ciechi totali

Agisce sulle stesse aree cerebrali attivate nelle persone vedenti, migliorando le capacità cognitive.

Nuove strade di ricerca nei campi della neurologia e delle scienze cognitive si sono aperte grazie a un’importante scoperta che ha sorpreso gli stessi autori: anche in persone completamente cieche, la luce agisce sull’attività e sulle capacità del cervello. Il risultato costituisce la conferma del fatto che anche i non vedenti sono, in qualche modo, in grado di percepire la luce e rappresenta la dimostrazione di come la luce agisca direttamente sulle capacità cognitive.

I raggi luminosi svolgono un’azione fondamentale sulla fisiologia e sul metabolismo degli esseri viventi e ne stimolano le attività cerebrali, migliorando la prontezza di riflessi, l’abilità nello svolgere compiti e lo stato dell’umore.

L'azione della luce sui ciechi totali

L'azione della luce sui ciechi totali

Speciali fotorecettori che si trovano nella retina, denominate cellule gangliari retiniche intrinseche fotosensibili, sono in grado di attivare specifiche aree del cervello anche senza che vi sia alcuna formazione di immagini e di colori da parte di altri tipi di fotorecettori retinici.

In definitiva, ciò che il gruppo di ricercatori canadesi dell’Università di Montreal ha scoperto è che in un cieco meno di un minuto di esposizione a una luce blu basta per innescare processi neuronali che agiscono sulle medesime aree cerebrali che si attivano nelle persone sane e con le stesse modalità.

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