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Una conferma per Higgs

Il 2012 si è annunciato come un anno fatidico per le misurazioni dell’ LHC (Large Hadron Collider) al CERN fin da quando, lo scorso dicembre, sono stati resi noti i dati preliminari sulla scoperta del bosone di Higgs. Poco più di sei mesi dopo le promesse sono state mantenute e le analisi dei dati raccolti dagli esperimenti con collisioni di protoni sembra confermare che si tratta della particella a lungo cercata.

È opportuno sapere che, negli acceleratori di particelle non ci si aspetta di “vedere” direttamente il bosone di Higgs, estremamente instabile secondo le previsioni del modello standard, ma i suoi prodotti di decadimento, che possono presentarsi in diverse combinazioni o canali.

Gli esperimenti effettuati si sono concentrati su due canali in cui si verifica  rispettivamente il decadimento di due fotoni oppure di quattro leptoni. Entrambi hanno evidenziato segnali, che complessivamente vengono interpretati come la produzione di una particella dotata di massa.

In attesa della pubblicazione dei dati definitivi, ci si interroga su quale tipo di particella sia stata effettivamente trovata: è l’Higgs previsto dal modello standard?

Come spiega Gian Francesco Giudice, fisico teorico del CERN, si vogliono capire nel dettaglio le proprietà di questa particella, le quali, secondo le osservazioni, non corrispondono esattamente a quelle standard, ma tutte le informazioni raccolte permettono di affermare che si tratta della particella che risolve il problema dell’unitarietà delle forze elettrodeboli, ovvero il bosone di Higgs.

Peter Higgs si congratula con Fabiola Giannotti, portavoce dell’esperimento ATLAS

Peter Higgs si congratula con Fabiola Giannotti, portavoce dell’esperimento ATLAS

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